Parla l'italiano, vivi l'Italia 
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Eugenio Montale (1896 - 1981)
Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da una famiglia alto-borghese. La vita di Montale appare priva di avvenimenti e in una poesia di Ossi di Seppia, Arsenio, il poeta la definisca una "vita strozzata", riprendendo un'espressione che Benedetto Croce aveva usato per Leopardi. Una vita strozzata che non riesce a conoscere l'esistenza in senso pieno. Nell'epoca fascista Montale si avvicina alla resistenza antifascista: pubblicò nel 1925 Ossi di Seppia, la prima raccolta edita da Piero Gobetti, che l'anno successivo verrà ucciso dai fascisti, e sempre nel '25 firmò il "Manifesto degli intellettuali antifascisti" di Benedetto Croce. Negli anni successivi il poeta si ritirò a Firenze dove scrisse la poesia Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale della raccolta Satura dedicata a Drusilla Tanzi. Ma un'altra donna fu importante per la vita del poeta, Irma Brandeis, americana, di origine ebraica e critica letteraria, emblema nella poesie di Montale emblema di una salvezza possibile, soprattutto nella raccolta Le occasioni, dove compare con il soprannome di Clizia.
Nel 1939 Montale pubblicò la sua seconda raccolta, Le occasioni, forse la raccolta di poesie più importante del Novecento. Nel dopoguerra (1948) si trasferì a Milano, dove inizia a collaborare con il Corriere della Sera. Nel 1956 pubblicò La bufera e altro, una raccolta di componimenti riguardanti la guerra e il dolore. Dopo la Bufera, la poesia di Montale prese una piega intimista e crepuscolare. Nel 1966 le poesie raccolte in Xenia furono dedicate alla moglie defunta, Drusilla Tanzi, detta "Mosca". La raccolta verrà poi pubblicata insieme alla raccolta Satura nel 1971. Nel 1975 Montale ottenne il premio Nobel per la letteratura. Montale morì nel 1981 a Milano.
Poesie di Eugenio Montale:
Meriggiare pallido e assorto
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Spesso il male di vivere ho incontrato
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