IL PRONOME





Il pronome è una parte variabile del discorso che si usa al posto del nome; è spesso usato per evitare ripetizioni.

Oltre al nome, il pronome può sostituire un gruppo di parole, un aggettivo, una frase, un altro pronome.

I pronomi sono classificati in sei categorie:
- personali, relativi;
- dimostrativi, possessivi, indefiniti, interrogativi ed esclamativi.
I pronomi personali e relativi hanno solo funzione pronominale; gli altri, a seconda dei casi, possono assumere anche la funzione di aggettivo.


•    I pronomi personali

Indicano:
- la persona che parla, detta prima persona, singolare o plurale: io, noi;
- la persona che ascolta, detta seconda persona, singolare o plurale: tu, voi;
- la persona o la cosa di cui si parla, detta terza persona, singolare o plurale: lui, lei, egli, ella, esso, essa, essi, esse, loro.

Possono svolgere la funzione di:
- soggetto, ovvero chi compie l’azione;
- complemento oggetto, ovvero l’elemento che completa il soggetto e il verbo.
 
- Quando svolgono la funzione di complemento, i pronomi personali possono presentarsi in due forme:
atona, cioè debole, senza accento;

tonica, cioè forte, accentata.


SOGGETTO


OGGETTO
DIRETTO
TONICI



OGGETTO DIRETTO
ATONI


OGGETTO INDIRETTO TONICI


OGGETTO INDIRETTO ATONI

IO

ME

MI

A ME

 MI

TU

TE TI A TE

 TI

LUI

LUI

LO

A LUI

 GLI

LEI

LEI

LA

A LEI

 LE

NOI

NOI

CI

A NOI

 CI

VOI

VOI

VI

A VOI

 VI

LORO

LORO

LI (m.), LE (f.)

A LORO

 GLI, LORO

- Il pronome personale soggetto è spesso sottointeso.
Ad esempio: Andiamo a mangiare! Il soggetto sottointeso è noi.

- Il pronome personale complemento può rappresentare un complemento diretto: quello, cioè, che risponde alle domande chi? che cosa?
Ad esempio:   
Francesca mi ha chiamato  →  Francesca ha chiamato (chi?) me

Francesca ti ha chiamato    Francesca ha chiamato (chi?) te
Francesca lo ha chiamato    Francesca ha chiamato (chi?) lui
Francesca la ha chiamata    Francesca ha chiamato (chi?) lei
Francesca ci ha chiamati    Francesca ha chiamato (chi?) noi
Francesca vi ha chiamati    Francesca ha chiamato (chi?) voi
Francesca li ha chiamati    Francesca ha chiamato (chi?) loro
Francesca le ha chiamate    Francesca ha chiamato (chi?) loro

Importante: la forma atona del pronome personale precede il verbo; quella tonica lo segue.

Importante: se il verbo è all’infinito, al gerundio o all’imperativo, la forma atona può essere attaccata al verbo.
Ad esempio: Mandale un bacio da parte mia. Vederti mi fa star bene. Parlandogli è diventato tutto più chiaro.

Importante: i pronomi lo e la diventano l’ davanti a una parola che inizia per vocale.
Ad esempio: Hai rotto tu il vaso? No, l’ha rotto Marco.

- Il pronome personale complemento può rappresentare dei complementi indiretti: quelli, cioè, che rispondono a domande come a chi?, con chi?, per chi?, di che cosa?, ecc.
Ad esempio:
Chiara mi ha parlato.  →  Chiara ha parlato (a chi?) a me.

Chiara ti ha parlato.  →  Chiara ha parlato (a chi?) a te.
Chiara le ha parlato.  →  Chiara ha parlato (a chi?) a lei.
Chiara gli ha parlato.  →  Chiara ha parlato (a chi?) a lui.
Chiara ci ha parlato.  →  Chiara ha parlato (a chi?) a noi.
Chiara vi ha parlato.  →  Chiara ha parlato (a chi?) a voi.
Chiara ha loro parlato.  →  Chiara ha parlato (a chi?) a loro.
           
Anna è andata al cinema (con chi?) con lui.
Questo regalo è (per chi?) per loro.

Importante: davanti ad una preposizione si usa la forma tonica del pronome.

Importante: se il verbo è all’infinito, al gerundio o all’imperativo, la forma atona può essere attaccata al verbo.
Ad esempio: Ti ho detto di parlarle. Conoscendolo, è davvero simpatico. Comprami del vino.
                
Importante: se il verbo è seguito da un infinito, il pronome complemento può trovarsi prima o dopo l’infinito.
Ad esempio: Le devo fare una domanda. Devo farle una domanda.


•    I pronomi relativi

Sono relativi quei pronomi che stabiliscono una relazione tra due frasi perché, in una di esse, sostituiscono un parola contenuta nell’altra.

Aspetto Silvia. Silvia è appena uscita di casa.
Aspetto Silvia, che è appena uscita di casa.

Ho visto il film. Tu mi hai prestato un film.
Ho visto il film che mi hai prestato.

Questi sono i pantaloni. Ti ho parlato dei pantaloni.
Questi sono i pantaloni di cui ti ho parlato.

Ecco i miei amici. Sono andato in vacanza con i miei amici.
Ecco gli amici con cui sono andato in vacanza.

Quello è il quadro. Tengo tantissimo al quadro.
Quello è il quadro al quale tengo tantissimo.

Sono pronomi relativi che, cui, quale. Possono assumere la funzione di soggetto, complemento oggetto e complemento indiretto. In particolare:

 

Pronome relativo

Invariabile             

Variabile

soggetto/complemento oggetto

che

il quale, la quale, i quali, le quali

complemento indiretto

cui

del quale, della quale, dei quali, delle quali

 

 

al quale, alla quale, ai quali, alle quali

 

 

dal quale, dalla quale, dai quali, dalle quali

ecc.

- Che, invariabile, si usa in funzione di soggetto e di complemento oggetto.
Ad esempio:
Il libro che hai preso è mio.

Che è complemento oggetto: tu hai preso (che cosa?) il libro (complemento).
Il libro che parla di Roma è mio.

- Cui, invariabile, si usa in funzione di complemento indiretto, preceduto da preposizione.
Ad esempio:
Qui trovi tutte le informazioni sul corso a cui ti vuoi iscrivere.

Questa è la decisione giusta, da cui non ci possiamo esimere.
Devo ringraziare Angela, i cui consigli sono stati provvidenziali.

 - Il quale, la quale, i quali, le quali sono variabili, concordano con il nome a cui si riferiscono; si usano in funzione di soggetto e, preceduti da preposizione, di complemento indiretto.
Ad esempio:
Ti ha cercato un certo Giuseppe, il quale richiamerà più tardi.

Sono decisione sulle quali bisogna riflettere con attenzione.    


•    I pronomi possessivi

Si definiscono possessivi i pronomi che indicano possesso.

- Hanno le stesse forme degli aggettivi possessivi e cambiano in base alla persona.

- Sono sempre preceduti da un articolo o da una preposizione articolata.

- Attenzione: l’aggettivo accompagna sempre un nome, il pronome lo sostituisce.
Ad esempio:
Il mio zaino è blu, il tuo è rosso.

Mio accompagna il nome zaino, è un aggettivo.
Tuo sostituisce il nome zaino, che infatti non viene ripetuto: tuo è pronome.

Singolare

Maschile

Singolare

Femminile

Plurale

Maschile

Plurale

Femminile

I persona singolare:

appartiene a me

(il) mio

(la) mia

(i) miei

(le) mie

II persona singolare:

appartiene a te

(il) tuo

(la) tua

(i) tuoi

(le) tue

III persona singolare:

appartiene a lui/lei

(il) suo

(la) sua

(i) suoi

(le) sue

I persona plurale:

appartiene a noi

(il) nostro

(la) nostra

(i) nostri

(le) nostre

II persona plurale:

appartiene a voi

(il) vostro

(la) vostra

(i) vostri

(le) vostre

III persona plurale:

appartiene a loro

(il) loro

(la) loro

(i) loro

(le) loro

 

 •    I pronomi dimostrativi

Sono dimostrativi quei pronomi che indicano la posizione di una persona o di una cosa rispetto a chi parla o chi ascolta.

- Hanno le stesse forme degli aggettivi dimostrativi.
- Questo è vicino a chi parla; quello è lontano da chi parla.

- Attenzione: l’aggettivo accompagna sempre un nome, il pronome lo sostituisce.
Ad esempio:
Questi regali sono di Paolo, quelli di Luca.

Questi accompagna il nome regali: è aggettivo.
Quelli sostituisce il nome regali, che infatti non viene ripetuto: quelli è pronome.

Maschile singolare

Femminile singolare

Maschile plurale

Femminine plurale

questo

questa

questi

queste

quello

quella

quelli

quelle

 
•    I pronomi indefiniti

Sono indefiniti quei pronomi che indicano in modo generico e indeterminato le caratteristiche quantitative o qualitative delle persone, degli animali e delle cose a cui si riferiscono.

- Alcuni pronomi indefiniti sono identici agli aggettivi corrispondenti. Per distinguerli, bisogna sempre ricordare che il pronome sostituisce il nome, non lo accompagna, come invece fa l’aggettivo. Infatti:

• Possono indicare un’unità o una pluralità indeterminata: qualunque, qualsiasi, nessuno, qualche, alcuno, ciascuno, ogni, certo, ecc.
Ad esempio: Non ho visto nessuno.

Possono indicare una quantità indefinita: molto, poco, tanto, parecchio, troppo, vario, altrettanto, ecc.
Ad esempio: Non hai mangiato niente.

Possono indicare una totalità: tutto.
Ad esempio: Hai avanzato la pasta, lui invece l’ha mangiata tutta.

- Altri indefiniti, però, non hanno corrispondenza con gli aggettivi e si usano solo come pronomi. Sono:

Uno, qualcuno, ognuno, chiunque.
Ad esempio: Uno ti ha cercato. Qualcuno mi sa rispondere? Ognuno dia il proprio contributo. Chiunque può sbagliare.

Qualcosa, niente, nulla.
Ad esempio: Qualcosa non torna. Non dire niente. Non mangia nulla.


•    I pronomi interrogativi ed esclamativi

Sono interrogativi o esclamativi quei pronomi che, oltre a sostituire un nome, introducono una domanda o un’esclamazione relativa ad una quantità o una qualità.

- Come per gli aggettivi interrogativi ed esclamativi, appartengono a queste categorie che, quale, quanto.
Ad esempio:
Che ne pensi?
Ci sono molti biscotti: quali vuoi?

Ora aggiungo lo zucchero: quanto?          
Quanto ti odio! Che potrà pensare!

- Che è invariabile, quale è variabile per numero, quanto è variabile per genere e per numero.

- Chi è usato solo ed esclusivamente come pronome; si riferisce a persone ed è invariabile.
Chi ti ha detto questa bugia? Chi si vede, finalmente!

 

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