Langhe, Roero e Monferrato: castelli, tartufi e vini divini
Una grande coreografia della natura, quella delle Langhe, in provincia di Cuneo e in Piemonte: sinuose colline che s’inseguono a perdita d’occhio, noccioleti, vigne che trascolorano in autunno, piccoli borghi senza tempo, vini divini, un territorio il cui nome è stampato a fuoco nella storia dell’enologia e della gastronomia italiana.
Una volta visitate Alba e Bra, si apre un ventaglio di possibilità: ogni paesino ha i suoi produttori di vino eccellenti, una storia, un castello. Il comune di Barolo, per esempio, non ha bisogno di presentazioni. Da visitare in questo spicchio di Piemonte due manieri: il primo è il castello di Grinzane Cavour, del XIII secolo, rimaneggiato e ingrandito nel Seicento, una delle residenze dello statista Camillo Benso conte di Cavour, ospitante l’Enoteca regionale del vino e un Museo Etnografico. Il secondo è il castello di Serralunga D’Alba, fortezza difensiva molto antica – rifatta tra il XIII e il XIV secolo -, caratterizzata da una spiccata verticalità. Lo decorano e lo movimentano archetti e bifore gotiche. Nel cuneo delle province di Asti e Alessandria, invece, si distende il Monferrato, territorio da scoprire in itinerari che partono idealmente da Asti, adagiata sulla sponda sinistra del Tanaro, forziere della Collegiata di S. Secondo e di una grandiosa costruzione in cotto fra le più importanti del gotico piemontese, la cattedrale, dedicata a S. Gottardo e a Maria Assunta, edificata tra il 1309 e il 1354 sui resti di una precedente chiesa. Tre slanciate e luminose navate, spartite da pilastri cruciformi, compongono l’interno a croce latina: pareti e volte sono interamente rivestite di affreschi, eseguiti alla fine del Seicento da pittori lombardi e piemontesi.
Luciana Francesca Rebonato
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