Langhe, Roero e Monferrato

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Langhe, Roero e Monferrato: castelli, tartufi e vini divini

 

Una grande coreografia della natura, quella delle Langhe, in provincia di Cuneo e in Piemonte: sinuose colline che s’inseguono a perdita d’occhio, noccioleti, vigne che trascolorano in autunno, piccoli borghi senza tempo, vini divini, un territorio il cui nome è stampato a fuoco nella storia dell’enologia e della gastronomia italiana. 



 Alba è la capitale langarola, dal centro storico di impianto medievale e di forma pressoché circolare che ricalca l’andamento delle mura. Numerose le case-forti e le torri fra le quali emergono il duomo gotico-lombardo e la chiesa di S. Domenico, mentre ad attrarre i gourmet ci pensa in autunno la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, kermesse dedicata ai pregiati funghi ipogei della località. Bra, invece, è una gemma dalle numerose sfaccettature: prevalentemente barocca, vanta un passato medievale e sabaudo e schiera oggi testimonianze artistiche di epoche diverse. Curiosa è la sua piazza Caduti della Libertà, di forma irregolare e in pendenza, che ospita la secentesca chiesa di S. Andrea. L’imponente facciata a due ordini è stata completata nel 1830 e il suo interno a una navata è sfarzosamente decorato. 


Una volta visitate Alba e Bra, si apre un ventaglio di possibilità: ogni paesino ha i suoi produttori di vino eccellenti, una storia, un castello. Il comune di Barolo, per esempio, non ha bisogno di presentazioni. Da visitare in questo spicchio di Piemonte due manieri: il primo è il castello di Grinzane Cavour, del XIII secolo, rimaneggiato e ingrandito nel Seicento, una delle residenze dello statista Camillo Benso conte di Cavour, ospitante l’Enoteca regionale del vino e un Museo Etnografico. Il secondo è il castello di Serralunga D’Alba, fortezza difensiva molto antica – rifatta tra il XIII e il XIV secolo -, caratterizzata da una spiccata verticalità. Lo decorano e lo movimentano archetti e bifore gotiche. Nel cuneo delle province di Asti e Alessandria, invece, si distende il Monferrato, territorio da scoprire in itinerari che partono idealmente da Asti, adagiata sulla sponda sinistra del Tanaro, forziere della Collegiata di S. Secondo e di una grandiosa costruzione in cotto fra le più importanti del gotico piemontese, la cattedrale, dedicata a S. Gottardo e a Maria Assunta, edificata tra il 1309 e il 1354 sui resti di una precedente chiesa. Tre slanciate e luminose navate, spartite da pilastri cruciformi, compongono l’interno a croce latina: pareti e volte sono interamente rivestite di affreschi, eseguiti alla fine del Seicento da pittori lombardi e piemontesi.



 Nella città in cui convivono architetture medievali e barocche si svolge, la terza settimana di settembre, il celebre Palio di Asti: milleduecento figuranti in costume medievale, ventuno cavalli in campo, la città punteggiata da bandiere e le cene propiziatorie della vigilia. Da Asti verso sud ci si inoltra nel cuore delle terre del vino: superato il fiume Tanaro ecco che le colline si riempiono di viti contrappuntate dalle cantine. Ogni comune sfoggia il proprio castello – San Martino Alfieri, Calamandrana e Calosso, per citarne alcuni – e il suo museo del vino come Costigliole, Mombercelli e Nizza Monferrato. Fra le infinite possibilità vi sono le spettacolari, storiche cantine storiche di Canelli, le “cattedrali” sotterranee scavate nel tufo dell’Ottocento e ora in lizza per diventare Patrimonio dell’Unesco: vedere le botti allineate sotto queste volte secolari è uno spettacolo da non perdere.


Luciana Francesca Rebonato

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