La preposizione è una parte invariabile del discorso che si premette a un nome, un pronome, un aggettivo, un avverbio, un verbo all’infinito, con lo scopo di chiarire il legame, il rapporto che lega tra loro parole o frasi.
Le preposizioni servono per introdurre relazioni di luogo, di modo, di specificazione, di causa, di scopo e così via.
In italiano esistono due grandi categorie di preposizioni: le preposizioni proprie e le preposizioni improprie.
• Le preposizioni proprie
- La preposizione si dice propria quando la parola che la costituisce è usata sempre e soltanto con il valore di preposizione.
Le preposizioni proprie possono essere semplici o articolate.
- Le preposizioni semplici sono chiamate così perché non possono essere scomposte in elementi più piccoli. Sono inoltre invariabili.
Sono preposizioni semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.
- Le preposizioni articolate nascono dall’unione tra preposizioni semplici e articoli determinativi. Variano quindi in base al genere e al numero.
Come si formano e quali sono le preposizioni articolate?
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+ il |
+ lo |
+ la |
+ l’ |
+ i |
+ gli |
+ le |
di |
del |
dello |
della |
dell’ |
dei |
degli |
delle |
a |
al |
allo |
alla |
all’ |
ai |
agli |
alle |
da |
dal |
dallo |
dalla |
dall’ |
dai |
dagli |
dalle |
in |
nel |
nello |
nella |
nell’ |
nei |
negli |
nelle |
con |
con il |
con lo |
con la |
con l’ |
con i |
con gli |
con le |
su |
sul |
sullo |
sulla |
sull’ |
sui |
sugli |
sulle |
• I significati delle preposizioni proprie
DI indica: |
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Possesso |
Il cane di Mario. |
Argomento |
Il libro di latino. |
Tempo |
D’estate andiamo sempre al mare. |
Materiale |
Il tavolo è di plastica |
Origine |
Sei di Milano? |
A indica: |
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Luogo |
Sto andando a scuola. |
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Distanza |
Il supermercato è a un chilometro da qui. |
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Tempo |
Devo tornare a casa a mezzanotte. |
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Modo e qualità |
Ho preso un succo alla pesca |
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Risponde alle domande “A chi?”, “A che cosa?” |
Ho dato un regalo alla mamma.
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DA indica: |
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Scopo |
Non hai niente da bere? |
Separazione e distanza |
Claudio si sta allontanando da me. |
Tempo |
Lavoro qui da tre anni. |
Provenienza |
Mary viene da New York. |
Luogo riferito a persone |
Vado a mangiare da Anna. |
Risponde alla domanda “Da chi è compiuta l’azione?” |
I biscotti sono stati preparati dalla zia. |
IN indica: |
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Luogo |
Ci troviamo in piazza. |
Modo |
Vado al supermercato in bicicletta. |
Tempo |
In primavera partiremo per un lungo viaggio. |
CON indica: |
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Compagnia |
Vado al cinema con Marco. |
Modo |
Con calma, spiegami quello che è successo. |
Mezzo |
Maria è andata a Ferrara con il treno. |
Qualità |
Giorgia è quella ragazza con gli occhiali. |
SU indica: |
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Luogo |
La matita è sul tavolo |
Argomento |
Ho letto un libro sulla Patagonia. |
PER indica: |
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Tempo |
Ho dormito per due ore. |
Causa |
La finestra si è aperta per il vento. |
Scopo |
Vado a correre per sfogarmi. |
TRA e FRA indicano: |
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Rapporto e relazione |
Discutono tra loro. |
Tempo |
Fra tre ore sarò a casa. |
Luogo |
La farmacia si trova tra l’edicola e la scuola. |
• Preposizioni improprie
- Le preposizioni sono improprie quando le parole che costituiscono possono essere usate anche come aggettivi, avverbi o participi.
- Le preposizioni improprie sono invariabili.
Attenzione: bisogna stare attenti a distinguere quando le parole hanno valore di preposizione e quando invece hanno il valore di aggettivi, avverbi o participi.
PREPOSIZIONI IMPROPRIE:
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ALCUNI ESEMPI |
davanti/dietro |
Incontriamoci davanti al bar. Dietro la macchina è parcheggiata una moto. |
sopra/sotto |
Sopra il tavolo ci sono dei fiori. Sotto al letto c’è un sacco di polvere. |
dentro/fuori |
Guarda dentro quella vetrina e dimmi cosa vedi. Ho messo il vaso di fiori fuori dalla finestra. |
vicino/lontano |
Vicino a te c’è una zanzara. Abiti davvero lontano dalla scuola. |
prima/dopo |
Prima della lezione mangio qualcosa. Ci vediamo dopo pranzo. |
oltre
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Oltre la siepe si vede un bel giardino. |
nonostante
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Nonostante il ritardo, siamo riusciti ad arrivare. |
secondo
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Secondo la mamma sto sbagliando tutto. |
• Le locuzioni prepositive
Sono espressioni formate da due o più parole che, tutte insieme, hanno il valore di preposizione.
LOCUZIONI PREPOSITIVE |
ALCUNI ESEMPI |
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in mezzo a |
Non riesco a studiare in mezzo a tutta questa gente. |
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di fronte a |
Di fronte alla banca c’è una farmacia. |
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di fianco a |
Marco, siediti di fianco a me. |
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al di qua di |
Al di qua del fiume c’è un orto. |
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al di là di |
Al di là dei monti si apre una bellissima valle. |
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a causa di |
Non sono andato al lavoro a causa di un’intossicazione. |
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a proposito di |
A proposito di Luca, che novità ci sono? |
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in compagnia di |
Mi piace uscire in compagnia di Francesca. |
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a favore di |
Ho donato dei soldi a favore di un’associazione benefica. |
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allo scopo di |
Sto scrivendo allo scopo di diffondere la notizia. |
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contrariamente a |
Contrariamente al solito, sono d’accordo con te. |
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• Espressioni temporali: uso corretto delle preposizioni
Davanti ai nomi delle parti del giorno:
- mattino o mattina: di mattino, di mattina, alla mattina, al mattino, oppure stamattina, senza preposizioni. Stamattina vado dal medico. Di mattina mi piace dormire.
- pomeriggio: di pomeriggio, al pomeriggio. Di pomeriggio devo lavorare. Al pomeriggio Elena studia.
- sera: di sera, alla sera, oppure stasera, senza preposizioni. Stasera andiamo al cinema. Di sera c’è silenzio. Alla sera ogni tanto andiamo a correre.
- notte: di notte, oppure stanotte, senza preposizioni. Stanotte c’è stato un forte temporale. Di notte tutto sembra magico.
Davanti ai nomi dei giorni della settimana:
- al, oppure, di + nome del giorno: indica un’abitudine, qualcosa che si verifica ogni settimana. Al giovedì vado al mercato. Di lunedì vado in palestra.
Lo stesso significato ha l’uso del giorno della settimana preceduto dall’articolo determinativo: Il lunedì vado in palestra = Ogni lunedì vado in palestra.
- l’uso del nome del giorno da solo, non preceduto da preposizioni, indica che l’azione si svolgerà quel determinato giorno della settimana successiva. Martedì ceno fuori con Silvia = Martedì prossimo ceno fuori con Silvia.
Davanti ai nomi dei mesi:
- si usa sempre a: A gennaio andrò a sciare in montagna. A luglio parto per una crociera.
Davanti ai nomi delle stagioni:
- si usa a oppure di: In estate parto sempre per un lungo viaggio. D’estate parto sempre per un lungo viaggio.
• Espressioni di luogo e preposizioni
Per esprimere la città di provenienza:
- si usa il verbo essere seguito dalla preposizione di: Io sono di Parigi. Io sono di Londra.
- si usa il verbo venire seguito dalla preposizione da: Io vengo da Parigi. Io vengo da Londra.
Per esprimere il Paese di provenienza si usa il verbo venire seguito dalla preposizione da, nella sua forma articolata: Io vengo dall’Italia. Tu vieni dalla Romania.
Il verbo di moto andare è seguito da a se la meta è una città; è seguito da in se la meta è un paese: Vado a Firenze. Vado a Parigi. Andiamo in Portogallo. Va in Messico.
Il verbo di moto venire è seguito dalla preposizione da, sia che l’origine sia una città, sia che l’origine sia un Paese: Vengono dalla Russia. Viene da Roma.
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