ITALIA DELLE TERME

TERME



Alla corte delle terme 

Terra di terme, l’Italia, così antiche eppure straordinariamente contemporanee da rappresentare, nell’arco della storia, i primi templi del benessere psicofisico. Merito dei Romani, che assecondando il dogma salus per aquam - la salute passa attraverso l’acqua - edificarono complessi termali maestosi, in particolare quelli realizzati da Nerone (65 d.C), Caracalla (217 d.C), Diocleziano (302 d.C.) e Costantino (315 d.C).


 
I Romani associarono l’acqua e le sue proprietà terapeutiche al giovamento apportato dalla meditazione, dal rilassamento e dallo sport, coniando il famoso concetto mens sana in corpore sano: a questo scopo ogni centro termale offriva peculiarità specifiche, dalla maestosa libreria  – è famosa quella delle terme di Caracalla – al paesaggio di particolare bellezza sino al centro sportivo di alto livello. Passano i secoli, si arriva al Settecento e le terme italiane sono sempre più “trendy”, come attesta la commedia “I bagni d’Abano” di Carlo Goldoni, opera nella quale l’autore racconta la frivolezza della villeggiatura alle terme. Il secolo d’oro per le terme italiane, però, è l’Ottocento, seguito dal contesto Liberty con il trionfo di arte e terme. Non è cambiato molto, nel XXI secolo, che vede il termalismo italiano articolato in circa quattrocento centri termali che compendiamo differenti ruoli e funzioni: l’universo benessere e il termalismo terapeutico. Grazie a una forte integrazione tra i due segmenti, la chiave di volta è stata il benessere termale fondato sulla autenticità dei servizi offerti, caratterizzando quei trattamenti che possono essere praticati solo nei centri termali, in modo da differenziarsi dall’offerta benessere tout court. Mare, lago, monti e colline: le terme italiane sono disseminate ovunque nella Penisola e rappresentano un’oasi ovattata di riposo e relax.


Lo sapevate che…
Nella mappatura della presenza termale nelle regioni italiane, si aggiudica la medaglia d’oro la Toscana seguita dal Veneto e dall’Emilia Romagna.


Luciana Francesca Rebonato

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