ITALIA DELLA SCIENZA

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Italia, invenzioni per l’umanità

Una pluralità di invenzioni e scoperte fondamentali per la storia della civiltà sono di matrice italiana
. L’idea stereotipata di “Italia, terra di santi, poeti e navigatori”, infatti, è decisamente inappropriata. Pare siano circa ottocento gli scienziati italiani che con il loro apporto hanno cambiato il destino all’umanità: molti di questi sono celebri, altri meno, tutti sono accomunati da posizioni di assoluto rilievo in qualsiasi settore. Cominciamo da uno dei più famosi, Leonardo da Vinci (1452-1519), genio italico che inventò il paracadute e ideò la macchina volante, le macchine militari, la bicicletta, l’elicottero e il sottomarino, per passare a Galileo Galilei (1564-1642), padre della scienza moderna, fisico, astronomo e matematico cui si devono il termometro, il pendolo, il telescopio, il termoscopio e il compasso proporzionale. Alessandro Volta (1745-1827), fisico e inventore i
taliano, è conosciuto soprattutto per l’invenzione del primo generatore di energia elettrica, della pila e per la scoperta del metano.



A Guglielmo Marconi (1874-1937) si devono l’inv
enzione della radio, la nozione del radar e la telegrafia senza fili, mentre Antonio Meucci (1808-1889) è celebre principalmente per l’invenzione del telefono. Federico Faggin (nato nel 1941) è invece l’inventore del primo microprocessore, l’Intel 4004, di cui ha curato la progettazione e la realizzazione, nonché il fondatore di ZiLOG, presso cui ha progettato lo Z80. Luigi Galvani (1737 –1798), fisico e anatomista italiano, è oggi ricordato come lo scopritore dell’elettricità biologica e per diverse applicazioni dell’elettricità quali la cella elettrochimica, il galvanometro e la galvanizzazione. Ad Ascanio Sobrero (1812-1888), chimico e medico italiano, si devono l’invenzione della nitroglicerina e le osservazioni sulle sue proprietà esplosive e vasodilatatrici mentre
Enrico Forlanini (1848-1930) viene ricordato in particolare come inventore dell’aliscafo e per la sua attività pionieristica nel nascente settore aeronautico, particolarmente significativa nell’ambito degli elicotteri e dei dirigibili.
Passiamo ora a nomi meno “stellari” - i premi Nobel italiani li rimandiamo al link dedicato – in un ordine alfabetico iniziando da Antonio Abetti, (1846-1928), il primo a usare uno spettroscopio per studiare il transito di pianeti davanti al disco solare. Maria Gaetana Agnesi (1718-1799), linguista, filosofa e matematica italiana, ha scritto il primo libro di calcolo differenziale e integrale così come  Amedeo Avogadro (1776-1856) ha redatto una “memoria” nella quale formula un’ipotesi che viene oggi chiamata “Legge di Avogadro”: uno dei più importanti contributi del lavoro di Avogadro è stato quello di distinguere gli atomi dalle molecole. Eugenio Barsanti (1821-1864) è l’ideatore del primo motore a scoppio funzionante e Giovanni Alfonso Borelli (1608 –1679) si è guadagnato il titolo di padre della iatromeccanica. Luigi Valentino Brugnatelli (1761-1818), amico personale di Alessandro Volta - che accompagnò a Parigi nel 1801 per illustrare l’invenzione della pila - nel 1802 ha effettuato con successo i primi esperimenti di doratura mediante galvanoplastica, di cui è oggi riconosciuto il vero inventore. Ambrogio Calepino (1435-1511) ha redatto il primo dizionario nel 1502 e ancora oggi nella lingua italiana la parola “calepino” è sinonimo di vocabolario mentre Gerolamo Cardano (1501-1576) è noto soprattutto per i suoi contributi all’algebra. Bartolomeo Cristofori (1655-1732) ha inventato il gravicembalo con il piano e il forte - successivamente chiamato fortepiano -, strumento precursore del pianoforte. Jacopo Berengario da Carpi (1466-1530), medico e anatomista, è considerato il padre dello sviluppo della chirurgia cranica e Mondino de Liuzzi  (1275-1326) è stato il primo anatomista che riprese la pratica delle dissezioni del corpo umano. Ha scritto “Anothomia”, un testo utilizzato da intere generazioni di studenti. Bartolomeo Eustachi (1500 o 1514-1574) ha teorizzato lo studio della tuba auditiva destra, ricordata tutt’oggi come la Tromba di Eustachio. Ha individuato anche le valvole coronarie, ha precisato ulteriormente la struttura di alcune ossa craniche e ha cercato di determinare la struttura delle reni e dei denti. Gabriele Falloppi (1523 ca. –1562) è stato autore di mirabili scoperte anatomiche, con contributi fondamentali in osteologia, miologia e splancnologia. Nei suoi numerosi studi anatomici ha descritto la struttura esatta delle trombe uterine, chiamate pertanto anche tube di Falloppio. Camillo Golgi (1843-1926) ha invece scoperto l’apparato reticolare interno, poi e per sempre chiamato apparato o complesso di Golgi, uno dei componenti fondamentali della cellula, cinquanta anni prima dell’invenzione del microscopio elettronico, che la confermerà in pieno. Secondo molti tale scoperta, da sola, sarebbe stata degna di un Premio Nobel. Luigi Lilio (1510-1574) è stato uno degli ideatori - insieme al fratello Antonio - della riforma del calendario gregoriano mentre la fama di Macedonio Melloni (1798-1854) è legata ai suoi studi sul calore radiante (raggi infrarossi), che iniziò nel 1831 con Leopoldo Nobili. Ideò a questo scopo il "termomoltiplicatore", cioè una combinazione di pila termoelettrica e galvanometro. Dimostrò che il calore radiante ha le stesse proprietà della luce, studiandone, tra l’altro, i fenomeni di riflessione, rifrazione e polarizzazione.



Luigi Palmieri (1807-1896) è stato l’inventore del sismografo elettromagnetico e, con i suoi studi, ha dato un grosso contributo alla conoscenza dei fenomeni sismici. Evangelista Torricelli (1608-1647)
nel 1644 inventò il barometro, costruendo quello che ora è chiamato tubo di Torricelli. Per concludere, infine, merita una menzione speciale Pellegrino Turri, che ha inventato la prima macchina per scrivere nel 1808!


Luciana Francesca Rebonato

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