Ravenna

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Ravenna, capitale dei mosaici

È da conoscere, Ravenna, e per un gran numero di ragioni. Per l’arte e per la storia, innanzitutto, che culminano nei mosaici e nel passato bizantino che ha lasciato alla città monumenti straordinari, otto dei quali sotto l’egida dell’Unesco. L’eccezionalità di Ravenna nella storia dell’arte mondiale, infatti, risiede nei celeberrimi mosaici, il tratto distintivo della città, famosa per la basilica di S. Vitale, la basilica di S. Apollinare Nuovo - probabilmente il monumento culturalmente più importante del mondo romano imperiale e paleocristiano di Ravenna – e la basilica di Sant’Apollinare in Classe



 Uno dei maggiori capolavori dell’arte ravennate è la Basilica di San Vitale, di epoca bizantina, rivestita esternamente da mattoni che suscitano nel visitatore un senso di semplicità e austerità in contrapposizione con la ricchezza dei mosaici e dei marmi con i quali è impreziosito l’interno. Sempre di epoca bizantina è Sant’Apollinare in Classe, che rappresenta una delle più eloquenti testimonianze della riconquista di Ravenna da parte dell’Impero d’Oriente. La basilica è divisa internamente in tre navate suddivise da ventiquattro colonne in marmo greco sormontate da capitelli bizantini con foglie d’acanto e il mosaico situato nel catino dell’abside rappresenta l’allegoria della Trasfigurazione di Cristo. Costruita per volontà di Teodorico, Sant’Apollinare Nuovo è invece la chiesa più antica di Ravenna, adibita a culto cattolico nel 560 d.C. e i mosaici che scorrono sulle pareti della navata centrale rappresentano episodi della vita di Cristo. Nello stesso periodo, V-VI secolo d.C., a Ravenna viene costruito - in onore dell’omonimo re goto - il mausoleo di Teodorico, realizzato con grandi blocchi di pietra d’Istria e sormontato da un unico grande masso circolare dal diametro di undici metri. Compendio d’arte interessante è anche il mausoleo di Galla Placidia - Galla Placidia era la sorella dell'imperatore Onorio che trasferì la capitale dell'Impero Romano d'Occidente da Milano a Ravenna – il cui interno è decorato da un ciclo di mosaici, fra i più antichi della città. 



 
Un’ultima tappa “doverosa” per coloro che visitano Ravenna, infine, è la tomba di Dante Alighieri, situata nella parte centrale della città, vicino alla basilica di San Francesco. Candidata a Capitale Europea della Cultura 2019, Ravenna continua a esplorare il proprio passato dal quale emerge una recente scoperta archeologica: una domus romana di età imperiale decorata da pavimenti musivi. Un compendio d’arte esposto al museo Tamo nel quale ripercorrere tutta l’avventura del mosaico ravennate.

 


Luciana Francesca Rebonato

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