Taormina e Messina, vanti di levante
Sicilia orientale: un libro di storia scolpito nella pietra e pietra – anche lavica – che scandisce il ritmo della storia. Città barocche e icone greche caratterizzano il levante settentrionale dell’antica Trinacria esattamente come il mare cristallino e i suoi fondali da esplorare. In un simile contesto di bellezza spicca Taormina, due ali di farfalla distese sul terrazzo di una rupe a picco sul mare.
Azzurro vivido, invece, è il colore delle acque che lambiscono la sua celebre spiaggia. Da non perdere, con partenza da Taormina, è l’isola Bella: minuscola, lussureggiante e riserva naturale del WWF. In una baia all’estremità settentrionale della costa ionica siciliana, invece, si staglia Messina: grande, vivace, con un centro cittadino ampio, viali maestosi, eleganti palazzi di inizio Novecento e una delle più incantevoli cattedrali di tutta la Sicilia. Messina è – ed è sempre stata- identificata con lo stretto, il sottile tratto di mare che separa la Sicilia dalla penisola. Gli antichi greci, a cui era nota come Zancle - falce – per la forma del suo porto, mitizzarono le correnti contrarie dello Stretto di Messina identificandole con i mostri marini Cariddi – il vortice – e Scilla, il mostro a sei teste.
La linea dei monti e della costa disposta a falce - come negli sfondi delle tavole dipinte da Antonello da Messina – può ancora suggerire il ruolo di crocevia con l’Oriente che la città ebbe nel suo passato e la vocazione di apertura all’Europa come forse nessun’altra città siciliana. Prima di esplorare la straordinaria natura del territorio, è d’obbligo una visita a Messina e al suo duomo, gioiello di architettura normanna al cui interno sono custodite opere preziose come un altare riccamente scolpito e un organo intarsiato, il terzo in termini di grandezza di tutta Europa. Altre icone prestigiose, come la manta d’oro - del 1659, cesellata da Innocenzo Mangano per coprire le immagini sacre durante le celebrazioni religiose -, sono custodite nel Museo della cattedrale. All’esterno, un campanile di sessanta metri sfoggia un orologio astronomico costruito a Strasburgo e inaugurato nel 1933.
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Luciana Francesca Rebonato
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