Alpe di Siusi

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Alpe di Siusi, nel segno del sole

Non esiste una stagione ideale per scoprire l’Alpe di Siusi. Certamente l’immaginario collettivo corre all’inverno e all’incredibile prosopopea di circhi bianchi che questa chicca altoatesina offre ma l’Alpe di Siusi” non è “solo” questo. A meno mezz’ora di auto da Bolzano, ammicca con i suoi 56 chilometri quadrati di alpeggio e circa 300 giorni di sole all’anno, è l’altopiano più vasto d’Europa - adagiato tra i 1.800 e i 2.950 metri di quota - e si chiama Alpe di Siusi.  



Siamo sull’Altipiano dello Sciliar, che nel 1974 ha visto nascere l’omonimo parco naturale, quello dello Sciliar-Catinaccio, che copre una superficie di 6.796 ettari. In primavera, in estate e in autunno è la mecca degli escursionisti, d’inverno è il regno dello sci, in tutte le sue espressioni, in grado di soddisfare ogni desiderio o esigenza. Una rete capillare di impianti modernissimi di risalita, 60 chilometri di piste da sci e 80 chilometri di piste per lo sci di fondo in un paesaggio che stordisce. Per ampiezza, bellezza, personalità. Per il profilo superbo dei monti che si possono ammirare non solo sfrecciando dalla cima a valle con gli sci – o con il bob o con lo slittino - ma anche durante una passeggiata con gli sci da fondo. Oppure ancora comodamente seduti su una carrozza trainata da cavalli avelignesi – autoctoni e dalla criniera color del miele di tarassaco - che percorre il bianco puro delle distese di neve adagiate ai piedi di uno scenario dipinto da rocce dolomitiche.

Durante tutto l’anno, invece, il paesaggio cambia colore e si tinge delle gradazioni delle stagioni, invitando a conoscere castelli, chiesette gotiche che sembrano uscire da paesaggi da cartolina – e lo sono - masi, case affrescate. Il tutto racchiuso in località dalla storia antica e dal fascino magnetico che è impossibile non percepire: Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar. Sono questi i tre luoghi-cardine che affiancano l’Alpe di Siusi nella mirabolante offerta turistica dell’Altipiano dello Sciliar. La principale località è Castelrotto – il suo nome deriva da Castellum Ruptum, castello distrutto - e sfoggia un centro storico pedonale raccolto, suggestivo e dalla singolare caratteristica: sulla piazza principale si erge, isolato dalla chiesa prospiciente, un campanile del XVIII secolo. Delle otto antiche campane solo una è ancora suonata manualmente. Il paese è sovrastato da un’altura con i resti dell’antico castello e con le tracce di una fortificazione romana, dove si trova anche la barocca cappella del Calvario.   



Da apprezzare in tutti i mesi dell’anno anche Siusi allo Sciliar, già decantata in odi medievali, fra le più antiche mete turistiche altoatesine, nella quale fare il pieno di relax o di sport: equitazione, minigolf, squash, parapendio, deltaplano, pesca e… nuotate, nella piscina panoramica all’aperto. Nel tranquillo abitato di Fiè allo Sciliar, invece, via libera ai piaceri della tavola: la località è famosa per le sue prelibatezze gastronomiche.



Luciana Francesca Rebonato

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