Parma e dintorni

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Il parmense: storia, gusto e benessere

Oltre a Parma, il territorio attorno a Parma: colline sinuose, il mosaico della pianura, geometrie di vigneti, filari di piante e, in estate, campi di grano rivolti al sole. Un mosaico territoriale da conoscere anche per il suo spessore storico, palesato dalla fitta rete dei castelli e delle rocche di Parma, a iniziare dalla Rocca Sanvitale di Baganza, nella quale spiccano affreschi del Parmigianino e una curiosità: la Camera Ottica, una sorta di osservatorio segreto puntato nella città. 



Nella Rocca dei Rossi di San Secondo alcuni dipinti realizzati su 3.000 metri quadrati riportano due grandiosi cicli sulle gesta della potente famiglia Rossi e sulle favole di Esopo. Motti araldici dipinti e un ciclo pittorico ispirato alla centesima novella del Boccaccio, invece, per l’iconografia del quattrocentesco Castello di Roccabianca e seduzioni barocche negli arredi della Rocca di Soragna mentre la Reggia di Colorno è testimone di splendori farnesiani e borbonici. Nella fascia collinare spicca il Castello di Torrechiara, fra i più pregevoli esempi di manieri quattrocenteschi, spettacolarmente conservato e utilizzato sovente anche come set cinematografico mentre il Castello di Felino merita per il suo cortile interno, i torrioni angolari e il fossato. La montagna esordisce con la Fortezza di Bardi e i suoi camminamenti di ronda, la piazza d’armi e il Museo degli strumenti di tortura e conclude con il Castello di Compiano, dal millenario nonché adiacente borgo antico.

Dal sapore della storia – sono numerosi i manieri del parmense - si passa a quella del territorio. Non a caso la provincia di Parma si colloca nel centro della “food valley” italiana, ovvero la valle della gastronomia. Tradotto in prodotti significa prosciutto di Parma Dop, culatello di Zibello Dop, formaggio Parmigiano Reggiano Dop, tartufo nero di Fragno, salame di Felino e fungo porcino della Val Taro Igp, il tutto innaffiato dal rosso rubino di Fortana del Taro, vino Igt. Ma questi sono solo i più famosi. Perché nel territorio si possono scoprire insaccati artigianali introvabili altrove e a produzione limitata, come il “prete”, simile allo zampone, tipico della zona di Colorno. O lo “strolghino”, un salame appetitoso, o ancora la “gola di maiale”: lardo di migliore qualità disteso su una tavola che durante la maturazione diventa rosato con percettibili striature di magro, una leccornia da gustare tagliata sottilissima e servita su fette di pane ancora caldo. Nella bassa pianura, oltre al culatello, ottima anche la “spalla di san Secondo”, un salume dolce e dalla forma ovoidale di cui era ghiotto, narrano le cronache, Gabriele D’Annunzio.



E non solo i “letterati” amano, nella provincia parmense, le preziose località termali, da Salsomaggiore Terme e Tabiano Terme a Monticelli Terme passando per Sant’Andrea Bagni. Su tutte spicca Salsomaggiore Terme, un’icona nazionale, un gioiello Liberty nel quale arte, natura e architettura si fondono una superba armonia di linee animata da una fervida vita culturale e da un rilassante benessere termale.



Luciana Francesca Rebonato

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