Vercelli e dintorni

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Vercelli, a filo d’acqua

E’ un disegno territoriale pianeggiante, quello che fa capo a Vercelli, la città italiana che è anche il principale mercato del riso europeo, con strade che percorrono una campagna caratterizzata da bassi argini di terriccio che la suddividono in rettangoli. Un paesaggio da vedere soprattutto tra marzo e ottobre, quando le sue risaie assumono un singolare aspetto di laguna geometrica interrotta dal ritmo dei filari degli alberi.



Per conoscere Vercelli e viaggiare sui binari di arte, cultura e storia si può iniziare dalla basilica di Sant'Andrea, che combina nella sua architettura elementi di architettura gotica con particolari legati al romanico di matrice lombardo-emiliana. Di fronte alla basilica, l’Ospedale Maggiore - fondato nel 1224 -, del cui fabbricato, ora tra le sedi universitarie vercellesi, rimangono il loggiato gotico e il prospetto cinquecentesco. Nei dintorni l’ex chiesa medievale di S. Marco, al cui interno si trova lo spazio Arca, oggi accreditata sede espositiva per le arti visive di Vercelli. Merita una visita il Palazzo Arcivescovile, costruito nel 1452 sulle basi di un precedente edificio, che ospita al piano terreno il Museo del Tesoro, ricco di codici miniati, reliquiari, paramenti e oreficerie. Nella Sala del trono sono collocati sette capolavori di scuola vercellese fra i quali la Deposizione dalla Croce, ascrivibile a Bernardino Lanino, proveniente da un’altra chiesa, quella di S. Giuliano: di origine romanica, con un singolare campanile e un interno a tre navate scandite da pilastri, questo edificio religioso custodisce sull’altare maggiore un’Adorazione dei magi e su quello sinistro una Risurrezione di scuola vercellese.

Nei dintorni della città si può visitare Trino, località che è stata oggetto di scavi archeologici che ne hanno stabilito l’origine paleolitica. In piazza Garibaldi si trova il Museo civico Gian Andrea Irico che raccoglie reperti antichi, materiale documentativi e opere di arte locale dal XV al XVIII secolo. Oltre la pianura, affiora il paesaggio ricco di suggestioni della Valsesia - sempre in provincia di Vercelli -, percorsa dal fiume che le regala il nome. Lungo circa centoquaranta chilometri, il Sesia nasce dal Monte Rosa e assume presto un carattere impetuoso che lo rende magnetico per gli appassionati di sport fluviali. Nel fondovalle, invece, sono da conoscere alcune località che colmano la conoscenza di questo angolo di Piemonte a iniziare da Varallo, nota per la varietà e la ricchezza del suo artigianato e la sua chiesa di S. Marco – di fondazione romanica – è fra le più antiche della valle.



Icona ecclesiastica è il Sacro Monte di Varallo, il grandioso complesso-santuario inserito dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità nel 2003. Sorge su uno sperone roccioso a un’altezza di 608 metri d’altitudine e l’area circostante è stata designata Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Varallo, quasi ventidue ettari di giardino dall’aspetto rinascimentale. La Basilica dell’Assunta, nel punto culminante del complesso, fu iniziata nel 1614 e terminata nel 1642: le sue 45 cappelle affrescate sono irrinunciabili. Frivolezze pagane, invece, con il carnevale di Borgosesia - centro nevralgico di tutta la Valsesia – nel quale è apprezzabile il bel Museo Etnografico e del Folclore Valsesiano, che documenta la lavorazione artigianale dei tessuti della valle. 



Luciana Francesca Rebonato

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