Biella e dintorni

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TornBiella, storie di forti e di santi

Nell’incantesimo italiano e in Piemonte uno scrigno d’arte tutto da scoprire è Biella, piccola rispetto a Torino, grande per la sua potenzialità: oltre a essere un mercato laniero internazionale – è la città di Ermenegildo Zegna, uno dei guru dell’italian style – vanta ben tre nuclei urbani: Biella Piazzo con il suo volto antico, Biella Piano con la ridisegnazione moderna e Biella Chiavazza, sulla riva sinistra del fiume Cervo.



Uno dei monumenti più insigni della città è la Basilica di S. Sebastiano, notevole esempio di architettura rinascimentale, mentre il Duomo è di origini quattrocentesche. A sinistra del duomo sorge il Battistero, fra le più importanti costruzioni preromaniche piemontesi, a pianta quadrata e con un bassorilievo di epoca romana sul portale principale. Nel biellese vi sono siti che non possono mancare nei percorso alla scoperta del territorio. Il più famoso è probabilmente il Ricetto di Candelo, di diritto fra i borghi più belli d’Italia, fortificazione trecentesca con duecento “cellule” – ovvero piccole casette, oggi quasi tutte di proprietà privata – con a pianterreno una cantina in terra battuta. Un viaggio nel tempo racchiuso da mura merlate e quattro torri rotonde cui far seguire Gaglianico, con un castello fra i meglio conservati dell’intera area, documentato già nel 1152. A nord di Biella si trova il polmone verde della Riserva naturale speciale Parco Burcina “Felice Piacenza”, nome lunghissimo per una tenuta di circa cinquantasette ettari con alberi ed essenze rare provenienti da tutto il mondo. Poco distante da questa riserva si giunge a Sordevolo, dove una strada ripida e tortuosa conduce al santuario di Graglia, a circa ottocento metri di altitudine, immerso in boschi di castagni e di faggi. Dedicato alla Madonna di Loreto, fu iniziato nel 1616 e completato nel 1785 mentre la sua enorme cupola – 38 metri di altezza – decorata da Fabrizio Galliari nel 1870 rende grandioso l’interno a croce greca.



Proseguendo verso nord si arriva al Sacro Monte di Oropa, inserito dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità, vasto complesso a 1.180 metri di altitudine che comprende il santuario mariano - uno dei più antichi d’Occidente – e 17 cappelle popolate da statue di terracotta policroma. La fondazione del santuario è attribuita a S. Eusebio (IV secolo) ma le prime notizie certe risalgono al 1.207. Accanto alla chiesa una funivia consente di raggiungere il lago del Mucrone, di origine glaciale, e alla sua vicina stazione sciistica invernale.



Luciana Francesca Rebonato

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