Como

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Como: tutti pazzi per il Lario!

 

Al principio era Alessandro Manzoni, fra i maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi. Poi l’abito talare di Don Abbondio, personaggio-chiave de “I promessi sposi”, romanzo che ha donato l’immortalità letteraria all’autore, è stato sostituito dalle griffe del jet set e dei Vip, nazionali e d’oltreoceano.



“Quel ramo del lago di Como” è oggi una destinazione glamour e le celebri dimore disseminate nel territorio costituiscono una delle sue attrattive: realizzate soprattutto nel periodo Neoclassico, attorniate da giardini e parchi botanici, sono un concentrato di storia che si intreccia con il presente nelle residenze abitate dalle celebrità contemporanee. In questo intreccio tra passato e presente spicca Como: da oltre duemila anni la città guarda il suo lago e la sua porta di comunicazione - oggi come nell’Ottocento, quando ha iniziato ad accogliere il turismo internazionale - è piazza Cavour, con i battelli e gli aliscafi che vi attraccano mentre sugli altri tre lati prospettano palazzi ottocenteschi e novecenteschi.

Di fronte alle acque e all’interno della cerchia muraria medievale si delinea una maglia viaria che ricalca la scacchiera ortogonale d’origine romana, costituita dal tessuto urbano compreso tra viale Varese, viale Cattaneo, viale Battisti, viale Nazario Sauro e la linea non precisamente retta che unisce piazza Cacciatori delle Alpi a Piazza Roma. L’antico centro civile e religioso, invece, è concentrato in piazza del Duomo, il cui prestigio è compendiato dal duecentesco Broletto - con le sue caratteristiche fasce marmoree bianche, grigie e rosse - e dal duomo, dedicato a S. Maria Maggiore, con facciata tipicamente gotica. Opposta all’ingresso del Municipio è la basilica di S. Fedele, nell’omonima piazza, dall’intatto sapore medievale e con alcune case di età rinascimentale. Nel Quattrocento a Como l’urbanistica si intreccia con la storia della seta - il famoso “filo d’oro” - grazie alla lungimiranza di Ludovico il Moro che obbligò i contadini a piantare alberi di gelso.

Oggi la città è la capitale italiana della seta e se ne può comprendere tutto il percorso al Museo Didattico della Seta, l’unico in Europa a presentare il ciclo completo. Al Museo Studio del Tessuto - Fondazione Antonio Ratti, invece, sono schedati oltre 4.000 campioni di sete, velluti, broccati e damaschi preziosi realizzati nei secoli in tutto il mondo.



E da tutto il mondo i visitatori che arrivano a Como possono ammirare il paesaggio lariano anche con gli idrovolanti: dal 1913, infatti, a Como esiste l’unica scuola europea che effettua anche voli turistici per scoprire e osservare dall'alto le bellezze del lago. Oltre alle icone architettoniche, infatti, il territorio è un tesoro d’arte: lo specchio lacustre e le località che vi si specchiano, ognuna diversa dall’altra eppure tutte accomunate da un fil rouge che le identifica “lariane”: a Como, Cernobbio, Moltrasio, Tremezzo, Bellagio, Menaggio e anche all’Isola Comacina - unica isola del lago di Como, si protende nelle acque per seicento metri - storia e letteratura sono diventate paesaggio. Tutt’intorno, le cime dei monti che le sovrasta e lo sviluppo capriccioso dei rami del lago, con sponde opposte che si guardano e disegnano prospettive continuamente diverse.


Luciana Francesca Rebonato

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