Alberobello, il bello dei trulli
Una distesa argentea di ulivi e di mandorli in fiore, cinque petali e cinque sepali per ogni fiore, il trionfo del bianco che sovente vira al rosa in delicati virtuosismi cromatici. Abbagliante, invece, è il bianco della pietra che regna ad Alberobello, protagonista della Valle d’Itria, nello spaccato sud-orientale della provincia di Bari. Alberobello è il fiabesco paese dei trulli disseminati fra le stradine scoscese dei rioni Monti – oltre mille trulli disposti in sette differenti vie di intrigante bellezza - e Aia Piccola - circa quattrocento trulli -, il trionfo di abitazioni costruite con pietra a secco, base imbiancata con calce viva e tetto a forma di cono costituito da pietre a vista.
Interessante anche la Casa D’Amore, oggi teatro di attività culturali, un tempo la prima casa a non avere la classica forma di trullo e a essere stata costruita con la malta. Unica al mondo per la sua particolare forma a trullo, invece, è la chiesa di Sant'Antonio, posta sulla sommità del rione Monti, così come spettacolare è il “trullo sovrano”, esempio di trullo disposto su due piani nei quali fare un viaggio nel tempo i mezzo a telai, attrezzi da cucina e focolari. Se le numerose botteghe artigiane animano di giorno e di sera il rione Monti, il silenzio e il raccoglimento contraddistinguono un’ultima chicca di Alberobello: la basilica Minore - progettata dall'architetto Antonio Curri -, dedicata ai patroni della città, i santi Cosma e Damiano, fra i santi più venerati in Puglia.
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