Palermo


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Palermo, una e centomila

Scrivendo di Palermo è difficile rinunciare a un suggerimento: di vederla anche dal mare, dando prima uno sguardo al panorama dei monti che la incorniciano per poi entrare più a fondo nel golfo e mettere a fuoco le torri e le cupole della città.



Una città incastonata fra le palme, Palermo, un mosaico di colori e di giardini, un tempo capitale del regno arabo in Sicilia, descritta nelle cronache - di allora -dal geografo Ibn Idris come un eden nel quale moschee e sontuosi palazzi si riflettevano in magici specchi d’acqua, frutto di un’evoluta ingegneria idraulica. Il tessuto urbanistico di Palermo reca memoria della città araba, soprattutto nel vasto sistema dei mercati - Capo, Ballarò, La Vucciria e Lattarini - che si snodano lungo il centro storico. Il mercato più antico della destinazione è nel quartiere La Vucciria, un’invitante opportunità per curiosare fra le prelibatezze locali. Se invece si desidera aggiungere una pennellata culturale si può ammirare il quadro dipinto nel 1974 da Renato Guttuso - conservato a Palazzo Steri - che ritrae, appunto, il vivace mercato.


Lo stile dominante di Palermo è il barocco, una delle numerose direttrici da seguire per conoscere la destinazione in occasione di un soggiorno o di una breve visita che la rivelino al meglio. Oppure si può scegliere un’epoca storica e percorrerla nelle strade, nei quartieri e nelle piazze, alla scoperta della Palermo bizantina, romana, araba, borbonica e normanna, per citare le principali. Già, la “Palermo normanna” è un must: a iniziare dalla celebre cattedrale - dove è sepolto Federico II di Svevia -, voluta dal Re Guglielmo II il Buono. La basilica è imponente, svettano alti i suoi campanili gugliati e le torri sono intarsiate con numerose bifore. Splendido è l'ingresso su via Bonello con un grande portale a bassorilievi e statue di santi.

Sulla scia dell’incenso non può mancare la visita alla Chiesa della SS. Trinità del Cancelliere, universalmente conosciuta come La Magione, nella quale respirare una rigorosa atmosfera gotica. Questa grande basilica, a due passi dalla stazione centrale di Palermo, è un tipico esempio dell'abilità normanna di rielaborare e ampliare edifici eretti dagli arabi. Fra i maggiori monumenti della città per importanza storico-artistica spicca anche il Palazzo reale, oggi sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, conosciuto come Palazzo dei Normanni e con una torre, la Pisana, nella quale fu ritrovata la “Stanza dei tesori”, con doppia porta di accesso e circondata da camminamenti di ronda coperti da volte maestose: le quattro giare murate nel pavimento potevano contenere centinaia di milioni di monete d’oro. È in questo palazzo che dopo un attento e minuzioso restauro è stata riaperta al pubblico pochi anni fa il più prezioso tesoro artistico di Palermo, la Cappella Palatina, piccola basilica a tre navate che risplende di mosaici d’oro zecchino.



 Nei pressi del Palazzo dei Normanni si ha la perfetta fusione tra lo stile arabo e quello normanno nella chiesa di San Giovanni degli Eremiti, sormontata da cinque cupole rosse. Nei pressi del Convento dei Cappuccini, invece, sorge la dimora estiva dei re costruita dagli arabi, il Castello della Zisa, il cui interno è stato restaurato ed è ricco di fontane alimentate da sorgenti sotterranee. Capolavoro del classicismo siciliano, invece, è l’ottocentesco Teatro Massimo, il principale tempio lirico cittadino, con una sala a cinque ordini di palchi e galleria per un totale di circa 3.500 posti.

 


Luciana Francesca Rebonato

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