Salento

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Salento, incantesimo mediterraneo

Salento. Una parola, due mari, più di ottanta torri di avvistamento e infinite chiavi di lettura. Un mondo a sé nel quale mare, terra e pietra disegnano scenari straordinari, le onde del mare sono trasparenti come il cristallo e la biodiversità regna sovrana. L’Adriatico e lo Ionio sono i due protagonisti di questo incantesimo italiano: il primo contraddistinto – soprattutto - da falesie lungo la costa, il secondo da sabbia e roccia mentre l’entroterra è punteggiato da centinaia di località, spesso borghi minuscoli nei quali il tempo sembra essersi fermato.



 Il bianco delle abitazioni si staglia sul rosso della terra fertile, generosa e gustosa, il verde della macchia mediterranea gioca in casa e le gradazioni del blu detengono la parte del leone. Il Salento è diventato gettonatissimo dagli “intenditori” del mare, lo stesso mare che gli è valso il titolo di “Maldive italiane” con alcuni spaccati di spiagge nascoste, ancora poco affollate, immerse nella natura e ricche di storia. Ma quali sono le località più famose del Salento? Vanto della costa adriatica sono San Cataldo - “il lido dei leccesi” -, San Foca, Torre dell’Orso - ravvivata da una cinquecentesca torre d’avvistamento -, Roca Vecchia con la grotta della Poesia, Porto Badisco, Santa Cesarea Terme – con architetture neomoresche -, Castro con le sue grotte, Tricase e le marine – Marina Marittima, Marina d’Andrano, Marina Serra, Marina di Novaglie – e Santa Maria di Leuca, ricchissima di grotte marine. Tutte da scoprire, ognuna con un richiamo di seduzioni, colori e profumi diversi eppure così fortemente mediterranei, come Castro e la sua scogliera rocciosa dove si arrampicano fichi d’india e alberelli di mirto e in cui campeggia l’Argentiera, nella quale i fondali sabbiosi e i riflessi del mare sono, appunto, argentei. Da esplorare è la grotta della Zinzalusa, così come la grotta Romanelli e da raggiungere è il faro di Punta Palascia, il bianco faro che segnala l’estremo limite orientale d’Italia: è qui, secondo le convenzioni nautiche, che si incontrerebbero il mar Adriatico e il mar Ionio e non presso il Capo di Leuca, come comunemente si crede. Ed ecco che arriviamo al Salento ionico che “oltre” al mare vanta il parco regionale Portoselvaggio e l’area marina protetta di Porto Cesareo, un unicum di natura che vale da sola il viaggio. Sabbia bianchissima, dune alte anche otto metri e mare caraibico: siamo nella riserva orientale regionale Palude del Conte e Dune Costiere Porto Cesareo. A Punta Prosciutto inizia il territorio di Manduria, che insieme al suo mare è stato ribattezzato “Caraibi di Manduria”. Non è difficile crederlo, se ci si reca alla spiaggia di San Pietro in Bevagna, e non è da meno Marina di Pescoluse, a sud, vicino alla “punta del tacco italiano”, ormai assurta a una delle spiagge più famose del Salento. 




 Anche per la costa ionica un tripudio di località tutte da vivere, a iniziare dal Parco Litorale di Ugento – un’importante stazione di “sosta” per le migrazioni di uccelli rari -, Marina di Felloniche, Torre San Giovanni, Marina di Campilungo, Torre Pizzo – davanti alla quale si allunga Punta Pizzo, limite estremo della baia Verde -, Torre Suda e Marina di Mancaversa. Questo è solo un assaggio del Salento, nel quale spiccano anche località di risonanza internazionale come Lecce, Gallipoli, Otranto, Galatina. Un tesoro italiano, il Salento, da vivere con tutti i sensi allertati nella malìa del folclore, assaporando vini di carattere - come il Negroamaro e il Primitivo – e al suono della pizzica.


Luciana Francesca Rebonato

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