TRENTINO-ALTO ADIGE

Stemma Regione
Trentino-Alto Adige

Saranno i monti che svettano al cielo con le loro cime innevate, quasi accarezzando i drappeggi di nuvole. O forse le vallate, che si spiegano come corolle alle pendici di montagne fiere e superbe. O magari le seduzioni lacustri, con la parte settentrionale del lago di Garda che regala venti costanti per praticare surf e vela. Sarà anche questo, probabilmente, a rendere composito e seducente il Trentino, una sapiente alchimia di natura, sport e letteratura senza dimenticare benessere, enogastronomia e architettura.
Capoluogo regionale è Trento, calata in un paesaggio che le regala, a pochi minuti di macchina, palestre di roccia, piste da sci, percorsi-salute e panorami superbi. Città d’incontri, anche, protagonista negli anni compresi tra il 1545 e il 1563, quando Trento ospitò il Concilio della Riforma Cattolica. Il viaggio in Trentino prosegue alla volta di Madonna di Campiglio, tanto bella da essere scelta in passato quale dimora estiva degli imperatori asburgici e dove ancora oggi è possibile rivivere l’atmosfera “imperiale” durante il carnevale. Siamo in Val Rendena, che vanta fra i suoi circhi bianchi anche quello di Pinzolo con punti panoramico d’eccezione dalle dolomiti del Brenta.

Nelle valli Giudicarie si trova il Parco Adamello-Brenta, nel quale vivono indisturbate migliaia di specie animali, di piante e di fiori mentre un “balcone con vista” sulla valle dell’Adige è l’altopiano della Paganella, una distesa di boschi mentre la val di Sole ha decisamente nel verde il suo elemento unificante: qui si trovano il Parco Naturale dello Stelvio, i ghiacciai del Tonale e le acque termali di Pejo, senza dimenticare le splendide Marilleva e Folgarida. Dolomiti con la “D” maiuscola si trovano anche a San Martino di Castrozza e a Fiera di Primiero, luoghi ricchi di tradizione nei quali la montagna si manifesta con lo splendore del gruppo dolomitico delle Pale di San Martino. La Val di Fassa e la Val di Fiemme sono un concentrato di bellezze naturali: sorgenti di acque incontaminate e foreste con flora e fauna estremamente variegate. La Valsugana, l’Altopiano di Pinè e la Val di Cembra sono perle di natura con laghi perfetti per il relax – Levico è famosa per le sue terme - o per lo sport: Levico, Caldonazzo, Serraia e Piazze. Nella Vallagarina spicca Rovereto con il suo Mart, il museo di arte moderna e contemporanea, mentre gli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna si presentano come una cornice di grandi spazi aperti, malghe colorate e soleggiati alpeggi. La Val di Non, infine, è la “valle delle mele” – fra i celebri prodotti ortofrutticoli italiani a Denominazione di Origine Protetta - che giungono alle tavole di tutta Europa - e dei castelli.

Con la sua peculiarità storico-culturale l’Alto Adige ha attraversato i secoli, giungendo nei nostri confini “recentemente”: l’annessione della regione all’Italia, infatti, risale al 1919. Il territorio è tutto un susseguirsi di valli e montagne che sono tante, alte e ovunque: il 40% della superficie si trova a oltre 2.000 metri d’altitudine, il 46% tra i 1.000 e 2.000 metri di quota. Ma l’Alto Adige non è solo vette e picchi: basti pensare alla piana della città di Merano, nella quale crescono le più “settentrionali” palme europee grazie alla barriera montuosa che la protegge dai venti e facilita al contempo l’infiltrazione d’aria calda proveniente dal sud. Nel verde della regione è incastonata Bolzano - circondata da circa trecento ettari di vigneti -, che nel suo disegno urbano rivela  un intreccio fra antico e moderno, con un centro storico medievale che si snoda attraverso un reticolo di stradine strette e tortuose che presentano un ritmico susseguirsi di portici, cornici rinascimentali, insegne in ferro battuto e facciate affrescate. Il salotto della città è piazza Walther - dal nome del maggior poeta tedesco medievale Walther von der Vogelveide -, nella quale campeggia il duomo in stile tardogotico con un tetto di tegole verdi, nere e ocra e un campanile che sembra un ricamo in pietra. “In piazza” la gente passeggia per lo shopping o per un aperitivo nei locali che la delimitano, assaporando – dalla primavera all’autunno inoltrato - il piacere di un sottofondo musicale dal vivo: la tradizione musicale bolzanina è celebre. Da vedere sono anche la chiesa dei Domenicani – facente parte di un convento del 1272 -, piazza Erbe con il suo mercato quotidiano che la trasforma in un crogiuolo di profumi e sapori e infine la via Portici, in cui si fronteggiano i portici italiani – sul lato sinistro – e quelli tedeschi, sul lato destro. Pregevoli i musei, capitanati da quello archeologico con la sua star, Ötzi, il pastore di cinquemila anni rinvenuto fra i ghiacciai posti tra la Val Senales e l’Austria.

 A una trentina di chilometri da Bolzano si raggiunge Merano: elegante, aristocratica, raffinata. Solcata dallo scorrere del Passirio, la città intriga per i suoi contrasti. Nella sua area, infatti, coesistono paesaggi alpini e vegetazione mediterranea, stili di vita prettamente “urban chic” e, nelle immediate vicinanze della città, antiche abitudini rurali. E poi speck e spaghetti, un binomio che a Merano incede di pari passo in un’abile e gustosa alchimia accostata ai superbi vini locali. Un patrimonio, quello di Merano, dato da arte, natura, cultura  sport e wellness: nell’Ottocento, infatti, all’inizio della sua ascesa, Merano era molto in voga fra le teste coronate europee in virtù del suo clima e delle sue acque termali nonché per un fitto calendario di ricevimenti. Oggigiorno la Merano di ieri consolida sempre più la sua vocazione a luogo di rémise en forme e di svago d’élite.

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