In Umbria il verde fa da sfondo a ogni inquadratura. Le sfumature di colore raccontano le diverse nature del suolo, dal verde argentato degli ulivi della valle Umbra a quello più cupo dei lecci che ammantano i declivi dell’Arnerino-Narnese per giungere a quello opaco simile al tabacco della val Tiberina per poi ritrovare l’intera gamma cromatica nei Monti Martani. E verde è ovviamente sinonimo di parchi: sei regionali e circa il 25% del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Molteplici sono gli scenari per gli sport e via libera anche a itinerari speleologici con fenomeni carsici sotterranei e labirintiche reti di gallerie e di pozzi che si aprono nel ventre del Monte Cucco. Un’affascinante “Umbria sotterranea” da scoprire a iniziare da una Perugia inedita sotto la cattedrale di San Lorenzo per giungere alle strutture ipogee di S. Domenico a Narni, mentre a cielo aperto spicca l’Oasi Wwf di Aviano, sede privilegiata del birdwatching. Splendida è Perugia: le sue mura etrusche custodiscono un centro monumentale dato da piazza IV Novembre nella quale cattedrale, fontana Maggiore e palazzo dei Priori si bilanciano in un gioco di asimmetrie e di alternanza dei volumi con la fontana – duecentesca – assurta a emblema del Comune medievale e quindi simbolo della città.
Per un pizzico di “dolcezza”, si può visitare il Museo Storico Perugina, che vede protagonista il famoso cioccolatino italiano. Riflessi lacustri con il lago Trasimeno, che ha ispirato per i suoi effetti di luce molti pittori del Rinascimento, primo fra tutti il Perugino. Ancora arte con Città di Castello, per esempio nella chiesa di S. Francesco, nella quale un giovane Raffaello ha dipinto lo “Sposalizio della Vergine” – l’originale ora si trova nella Pinacoteca di Brera di Milano –, seguita da Spello, Foligno, Trevi, e Montefalco: straordinari esempi di architettura romana, medievale e rinascimentale integrati con il mondo rurale di antichi casolari immersi nel verde. Oltre alla natura, all’arte e alla storia, l’Umbria è “mistica” e pullula di eremi, abbazie e santi, S. Francesco in primis, la chiave di lettura di Assisi, città medievale nell’aspetto e per l’impianto nel quale i monumenti francescani si inseriscono come fulcri ordinatori. Una “sontuosa religiosità” nella quale spicca la basilica di S. Francesco.
Da non perdere Gubbio – località che ha mantenuto integro l’aspetto medievale – e Spoleto: città cosmopolita, che ogni anno in estate diventa palcoscenico del celebre Festival Dei Due Mondi. Merita una visita Norcia, antica sede vescovile e oggi capitale gastronomica delle carni umbre di maiale, di cinghiale e di daino e del prelibato "tartufo nero di Norcia". Scenografica è Orvieto: la sua rupe di tufo biondo si alza a scogliera, precipita sulla verde valle del Paglia e sorregge la città - nella quale svetta il duomo, capolavoro gotico -, mentre Todi rappresenta un frammento di Medioevo umbro con la storica piazza del Popolo al centro della città.
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Luciana Francesca Rebonato
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